Scuola Nazionale di Scialpinismo e Snowboard Alpinismo

1 – L’esperienza della Scuola Boccalatte e l’influenza di Giusto Gervasutti sulla SUCAI Torino

di Carlo Crovella

La prestigiosa scuola di scialpinismo SUCAI Torino, la prima ad esser fondata in Europa, è attiva ininterrottamente dalla stagione 1951-’52.

Il suo prologo storico si riallaccia alla propensione didattica degli Accademici torinesi negli anni ’30, quando vide la luce la Scuola di alpinismo del CAI Torino, intitolata dal 1939 a Gabriele Boccalatte.

Direttore della Scuola Boccalatte fu Giusto Gervasutti la cui visione creò il modello didattico che caratterizza le scuole ancora oggi. Giusto infatti identificò tre corsi stagionali: quello invernale con l’uso degli sci, il progenitore dei corsi di scialpinismo; quello primaverile con arrampicate di media montagna; quello estivo in alta montagna. Sempre a Gervasutti si deve l’invenzione delle lezioni teoriche in sede, con l’invito di prestigiosi oratori.

Va ricordato che Gervasutti, oltre che alpinista di punta, fu anche un appassionato di scialpinismo: iscritto allo Ski Club Torino, autore di molte “prime” sciistiche (fra cui spicca quella alla Nordend nel ‘32), partecipò al Trofeo Mezzalama del ’33, quando si conquistò il soprannome de Il Fortissimo.

L’attività della Scuola Boccalatte dovette fare i conti con il clima bellico e, pur senza interrompersi, si concentrò sul solo comparto alpinistico.

Verso la fine del conflitto Gervasutti si avvicinò ai giovani (ventenni o poco più) della rinata SUCAI Torino, la Sottosezione universitaria del CAI Torino. Ai sucaini Giusto dispensava preziosi consigli tratti dalla sua esperienza e li aiutò in diversi frangenti: fra l’altro, ricoprì il ruolo di direttore responsabile della pubblicazione SUCAI, stampata a Torino ma estesa a tutte le sottosezioni universitarie italiane.

Gervasutti fece confluire la Scuola Boccalatte nell’alveo della SUCAI Torino. I vari accademici d’anteguerra avevano imboccato la parabola discendente e occorreva inserire delle forze fresche nella Scuola: alcuni giovani sucaini entrarono nella Boccalatte come aiuto-istruttori.

La scomparsa di Gervasutti nel 1946 non condizionò più di tanto la Scuola Boccalatte, che anzi registrò ancora alcune annate positive. Fu invece con l’improvvisa scomparsa (1950) di Giulio Castelli, vero architrave organizzativo, che iniziarono le difficoltà della Boccalatte. 

Nel frattempo (1948) a Torino era stata fondata, al di fuori del CAI, una nuova Scuola di alpinismo. Questa altra Scuola, intitolata fin dall’inizio a Giusto Gervasutti, nel 1950 entrò definitivamente in seno al CAI Torino dove, da allora, svolge la sua prestigiosa attività alpinistica.

L’insieme di queste traversie generò uno stallo della Scuola Boccalatte. Tuttavia nell’ambiente sucaino si mantenne una diffusa propensione didattica, che alla fine riemerse, prediligendo però lo scialpinismo, anche per il miglior rapporto numerico fra istruttori e allievi rispetto a quanto imposto dalla cordata alpinistica.

In quel frangente fu importante il contributo di Andrea Filippi, che fu uno degli ultimi compagni di cordata di Gervasutti nell’estate del ’46 e si attivò moltissimo per le iniziative a ricordo del celebre alpinista. Fra queste, va citata la costruzione della Capanna Gervasutti in Val Ferret.L’ambiente della SUCAI era quindi maturo per una nuova iniziativa didattica e, con l’importante spinta finale di Filippi, si diede vita al “Corso Sci alpinistico invernale” 1951-’52.

I distintivi della Scuola Boccalatte: a sinistra negli anni SUCAI e a destra nei precedenti anni dell’inquadramento nei GUF. Foto Arch. R. Stradella
Il Volatino 1949 della Scuola Boccalatte: fra gli aiuto-istruttori sono presenti molto nomi di giovani sucaini. Foto Arch. R. Stradella
Uno dei numeri della pubblicazione SUCAI: la redazione era composta dai sucaini torinesi e Direttore Responsabile era Giusto Gervasutti. Foto Arch. R. Stradella
Sci e Cervino: un binomio apparentemente incongruente, ma ricorrente nella simbologia gervasuttiana e ripreso anche nello stemma della Scuola SUCAI. Foto Fondo Filippi presso Museo della Montagna
Da sn: Gervasutti, Boccalatte e De Rege di ritorno dall’ascensione invernale al Cervino, 1932. Foto Arch. Museo Nazionale della Montagna
Nordend (Monte Rosa), prima invernale italiana e prima sciistica assoluta: Giusto Gervasutti, Paolo Ceresa ed Emanuele Andreis, febbraio 1932. Foto Arch. Museo Nazionale della Montagna